Giuseppe Cipriani, il fondatore del celebre Harry's Bar di Venezia, negli anni '20 lavorava negli hotel della città lagunare con il sogno di aprire un suo locale. Quando era barista all'Hotel Europa, conoscette uno studente americano, Harry Pickering, arrivato in Europa con la zia per curare il suo alcolismo: a dire la verità, la terapia non sembrava funzionare granché perché il giovanotto trascorreva la giornata al bar a bere.
Dopo due mesi, Pickering confessò di essere in difficoltà perché la zia era partita lasciandolo senza soldi. Per aiutarlo, Cipriani gli prestò 10000 lire, immaginando che non le avrà più riviste. E invece, nel 1931, Pickering si ripresentò: "Grazie per il denaro" disse a Cipriani. "Per riconoscenza aggiungerò altre 30000 lire così che tu possa aprire un bar di tua proprietà adatto all'alta società. Penso che lo si potesse chiamare Harry's Bar. Non è un brutto nome".
E così naque uno dei più famosi locali di Venezia, frequentato da illustri personalità della cultura e dell'arte, tra cui Chaplin, Welles e Hemingway.
AA VV,
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